Workshop 1. Apprendere e insegnare: il ruolo dei corpora
Programma del Workshop
Soci proponenti
Assemblea GISCEL
Obiettivi e proposte di contributi
I vari gradi di competenza di una lingua non si distinguono tanto e solo per quantità di lingua conosciuta, ma per il progressivo riconoscimento di un numero sempre più alto di variabili. Detto in altre parole, gli allievi più competenti si distinguono da quelli meno competenti perché sono in grado di cogliere somiglianze e differenze tra strutturee usi linguistici che prima semplicemente non vedevano. Perché questo sia possibile si devono possedere delle categorie di riferimento che pertengono sia alla struttura del sistema grammaticale sia alla struttura del sistema dell’uso.
Un buon punto di partenza per l’integrazione didattica tra grammatica e uso è l’osservazione di come alcune strutture appaiono in modo regolare in tipi di testi omogenei. L’esistenza di corpora linguistici organizzati secondo vari parametri (diamesici, diastratici, diafasici,diacronici, diatopici) permette oggi di avere a disposizione materiale linguistico autentico selezionato, dal quale ricavare informazioni quantitative e qualitative che possono essere utili anche per la didattica linguistica. Com’è ormai da più parti riconosciuto (De Mauro (a cura di) 1994; Bybee e Hopper (a cura di) 2001; De Mauro e Chiari (a cura di) 2005; Bybee 2006),l’osservazionedegli andamenti statistici delle strutture linguistiche non è utile solo per spiegare la specificità di singoli usi linguistici, ma anche per scoprire proprietà linguistiche interne alle varie strutture che proprio l’occorrenza, o la non occorrenza, in determinati contesti fanno emergere. Questo ha sviluppato anche nella didattica linguistica della L1 l’uso di corpora per l’insegnamento e la creazione di corpora costituiti da produzioni parlate o scritte di allievi di vari ordini e tipi di scuola.
Nel primo caso, si tratta del cosiddetto data-driven learning approach(Kettemann e Marko (eds.) 2002; Chiari 2007) che propone l’utilizzazione di corpora linguistici per stimolare la capacità degli studenti all’osservazione e alla costruzione di regole d’uso, partendo da materiale linguistico autentico. Lo studente si trasforma in tal modo da apprendente in ricercatore (Cheng, Warrene Xun-feng 2003), sviluppando una maggiore sensibilità al rapporto tra variazioni sistemiche e contestuali. La didattica linguistica basata su corpora aiuta gli studenti ad impadronirsi di nuovistrumenti di osservazione ed elaborazione, permettendo di mettere in contatto l’insegnamento grammaticale con le reali pratiche comunicative.
Il secondo tipo di approccio, nato inizialmente nell’ambito degli studi sull’apprendimento delle L2 (Pravec 2002; Granger 2002), consistenella raccolta di materiali prodotti da studenti per osservare le 64strutture che più frequentemente vengono usate in modo adeguato o inadeguato rispetto ai vari contesti e compiti. Lo scopo è individuare il formarsi progressivo della grammatica della lingua nei vari stadi di apprendimento della lingua materna, osservando anche le strutture devianti rispetto alla norma. Gli errori sono in questo caso considerati in una prospettiva dinamica, focalizzata sul processo di apprendimento più che sul singolo risultato. In tal modo, ci si concentra non tanto e non solo su ciò che manca per arrivare all’obiettivo finale, ma sulla strada intrapresa dell’apprendente per raggiungere la meta. Ciò aiuta ad adottare un approccio orientato sullo studente, concentrato sugli aspetti individuali e sociali dell’apprendimento e sulle ragioni degli eventuali fallimenti o successi (Kettemann e Marko eds. 2002).
Il workshop si propone di discutere la validità e la reale utilizzabilità di questi approcci nella didattica della lingua. Pertanto i temi su cui potranno vertere le relazioni saranno i seguenti:
- uso dei corpora nella didattica: un’esigenza nella formazione degli insegnanti?
- vantaggi e svantaggi dell’uso dei corpora nell’insegnamento della lingua;
- specificità di approcci corpus-drivenin relazione a ordini e gradi di scuola;
- vantaggi e svantaggi dell’uso di corpora parlati, scritti o multimodali di apprendenti;
- metodologie di raccolta in ambiente didattico di corpora di apprendenti;
- esperienze didattiche con usi di corpora di apprendenti;
- didattica con corpora per scopi speciali: insegnamento/apprendimento di lessico specialistico, scientifico ecc.
RELATRICE INVITATA: Silvia Sordella, docente a contratto Università di Torino
COMITATO SCIENTIFICO PER LA SELEZIONE DELLE PROPOSTE DI INTERVENTO: Silvana Ferreri, Francesca Gallina, Nicola Grandi, Silvana Loiero, Alberto Sobrero, Miriam Voghera.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Invio delle proposte, tempi e modi per la selezione
Il workshop si terrà in lingua italiana. Le proposte di contributo, da 3.000 a 4.000 caratteri spazi compresi (esclusa la bibliografia), dovranno pervenire entro il 20 febbraio 2020 agli indirizzi: silvanaloiero.giscel@gmail.com, info@giscel.it
Il messaggio mail avrà per oggetto “Proposta workshop GISCEL 2020 – Apprendere e insegnare: il ruolo dei corpora”, e dovrà contenere nome e cognome dell’autore della proposta, ente di appartenenza, indirizzo e-mail presso il quale si intendono ricevere tutte le comunicazioni inerenti al workshop. Il Comitato Scientifico comunicherà agli Autori l’accettazione della loro proposta entro il 31 marzo 2020.
Si ricorda che tutti i relatori al momento d’inizio del workshop dovranno essere soci regolari della SLI.